HomeIkigai CoachingChe cos’è il talento
Talento

Che cos’è il talento

Il talento è un concetto affascinante e complesso, può essere descritto come una predisposizione naturale verso una particolare attività o abilità.

Esso si manifesta in vari ambiti, dall’arte alla scienza, dallo sport alla musica, e si distingue per la sua capacità di emergere in modo distintivo e sorprendente.

Il talento non è solo una questione di abilità innate; è anche il risultato di un’interazione tra predisposizione, passione e impegno.

Come riconoscere un talento

Riconoscere un talento non è sempre semplice.

Partendo dalla definizione di Talento potremmo dire che per riconoscerlo basta osservare ciò che la persona fa e che può essere identificata come una propensione naturale a eccellere in determinate attività.

Le persone con talento, infatti, tendono a mostrare un interesse profondo e duraturo per ciò che fanno, dedicando tempo e sforzo senza sentirne il peso.

Per poter riconoscere, o meglio ancora poterci riconoscere, un talento è importante porsi alcune domande, del tipo:

  • cosa mi riesce bene?
  • nel fare cosa mi sento particolarmente a mio agio?
  • per cosa mi apprezzano le persone intorno a me?
  • per quale mia qualità le persone mi chiedono aiuto?
  • quali capacità metto in campo nel lavoro che svolgo?
  • cosa mi piace fare nel tempo libero?

Queste semplici domande potrebbero aiutare a trovare la risposta alla domanda: “qual è il mio talento?”

Altri elementi chiave per identificare i talenti inespressi sono osservare la curiosità, la creatività e la motivazione intrinseca.

Gli ingredienti del talento

Il talento non è composto esclusivamente da abilità innate. Al contrario, diversi ingredienti contribuiscono alla sua formazione.

Tra questi troviamo:

  1. il coraggio: avere coraggio significa “avere cuore”. Mettere tutto se stesso in quello che si fa, senza la paura di sbagliare, di essere giudicati, è il primo passo per coltivare i propri talenti;
  2. la passione: l’essere appassionati ci spinge ad avere coraggio e cuore. Un forte desiderio di perseguire una determinata attività può spingere una persona a superare ostacoli e a dedicarsi con impegno. Bisogna ardere, avere il fuoco dentro, per quello che si decide di fare;
  3. la fiducia in se stessi: credere in se stessi è un importante passo per continuare a coltivare e far emergere i propri talenti. Darsi il permesso di far emergere il mondo di infinite risorse, energie e potenzialità che ogni persona ha dentro di sé diventa il carburante che porta all’azione;
  4. l’immaginazione: Einstein diceva “la logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto”. L’immaginazione è, di fatto, una facoltà dell’essere umano e tutti sono in grado di immaginare.

L’unione di questi quattro ingredienti, più una predisposizione naturale verso una particolare attività, fanno sì che la persona possa scoprire, allenare e seguire il proprio talento o i propri talenti e vivere così una vita nel pieno rispetto del proprio Ikigai.

Come allenare il talento

Il talento, nonostante venga identificato come un qualcosa che la persona è in grado di fare bene e in maniera naturale, deve essere allenato.

Allenare il talento significa impegnarsi costantemente per migliorare le proprie capacità e le proprie abilità.

La pratica è fondamentale, non si tratta infatti solo di ripetere un’attività, ma di farlo con l’intento di migliorare, ricevendo feedback e apportando modifiche.

Individuare le risorse che servono a “far venire fuori” i nostri talenti è un altro tassello importante. Per poterlo fare bisogna partire dal comprendere cosa ci piace fare (cosa ci diverte), cosa amiamo fare (cosa ci appassiona), cosa sappiamo fare bene (quando gli altri ci dicono che siamo bravo) ed infine cosa ci piace fare nel tempo libero (aldilà del risultato che otteniamo).

Allenare tutti questi elementi ci permetterà di avere un approccio aperto e curioso, di evolvere e trasformare il talento in competenze concrete e soprattutto ci permetterà di avere un atteggiamento mentale vincente.

Talento grezzo vs talento raffinato

Quando scopriamo un talento, che non è ancora del tutto maturato, possiamo definirlo come un “talento grezzo”, ovvero una forma primordiale di abilità, un potenziale dunque non ancora sviluppato.

Esso può essere affascinante e sorprendente, ma spesso manca della finezza e della disciplina necessarie per eccellere.

D’altra parte, quando ci impegniamo e alleniamo le nostre abilità, il talento da grezzo si trasforma in “talento raffinato”. Esso si distingue per la sua maturità e per la capacità di adattarsi a diverse situazioni.

La trasformazione da talento grezzo a talento raffinato è un processo che richiede tempo, impegno e una volontà di apprendere dai propri errori, poiché un errore o un fallimento devono essere viste come un’enorme opportunità.

La mappa del talento

Utilizzare la mappa del talento è un esercizio utile per iniziare ad identificare quali possono essere le proprie aree di sviluppo del talento.

Possiamo individuare 9 aree del talento:

  • motoria: padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti;
  • musicale: padronanza di strumenti musicali, per la modulazione della propria voce e nel riconoscere i suoni, ritmi, ecc.;
  • logico-matematica: qualificare le cose, facendo ipotesi e dimostrandole. Predisposizione verso i numeri, i dati, ecc.;
  • linguistica: la tendenza a riflettere sul linguaggio. Confrontarsi con diversi stili linguistici, diversi linguaggi e diverse lingue. Saper trovare le parole giuste;
  • spaziale: la capacità di percepire forme ed oggetti nello spazio. Attenzione alle caratteristiche esteriori delle figure. Si manifesta essenzialmente nella creazioni di arti figurative;
  • interpersonale: capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le loro paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi;
  • esistenziale e trasversale: capacità di riflettere sui grandi temi o di spaziare tra diverse aree. Di prediligere i grandi “perchè”;
  • intra-personale: capire se stessi, quello che si prova, le proprie dinamiche interiori e ciò che si desidera;
  • naturalistica: la forte attenzione all’ambiente, agli animali, alla natura e al contesto che ci circonda.

Questa mappa non è statica ma evolve con l’individuo, tracciando le esperienze, le scoperte e le sfide affrontate.

Ogni punto sulla mappa rappresenta un aspetto del proprio talento, evidenziando le aree di forza e quelle che necessitano di sviluppo.

Utilizzare questa mappa come guida può aiutare a mantenere la motivazione e a orientarsi verso nuovi obiettivi.

L’Ikigai coach è colui che utilizza questa mappa per aiutare le persone a scoprire i propri talenti, a capire come allenarli e come renderli un lavoro.

Partendo da ciò che piace fare si può capire qual è il proprio scopo di vita; attraverso la passione, la pratica e l’atteggiamento mentale, ogni individuo ha la possibilità di scoprire e valorizzare il proprio talento, contribuendo così a un percorso di crescita personale e professionale.

In conclusione, possiamo affermare che è possibile vivere una vita felice e appagante, seguendo il proprio Ikigai, poiché il talento è un concetto dinamico, in continua evoluzione, che richiede attenzione e cura.

Riconoscerlo, allenarlo e affinarlo sono passi fondamentali per trasformare una predisposizione naturale in competenze concrete.

Condividi: